+39 0376854931
info@professioneacqua.it
Facebook
Voglio la Piscina
  • Home
  • Chi siamo
  • Contatti

ll bilanciamento dell’acqua di piscina

Chimica

L’alcalinità è una misura della capacità dell’acqua di assorbire ioni idrogeno (H+) senza determinare un significativo cambiamento del pH. Ciò significa che un’acqua con una elevata alcalinità è in grado di annullare gli effetti dell’introduzione di una sostanza acida. In pratica, un’acqua molto alcalina “consuma” l’acido che viene introdotto senza che si abbia come effetto una riduzione del valore di pH. Ciò avviene a causa di una presenza elevata nell’acqua delle specie chimiche dell’acido carbonico: carbonati, bicarbonati ed idrossidi.

Il valore corretto dell’alcalinità per un’acqua di piscina è tra 80 e 120 ppm di carbonato di calcio (Ca CO3).

L’ alcalinità determinata da carbonati e bicarbonati non è pericolosa per la salute umana e quindi la legislazione italiana sulle acque potabili non fissa un particolare valore guida ed un valore massimo ammissibile per questo parametro. Il motivo principale per il quale è consigliabile regolare l’alcalinità è perché, se essa è troppo alta, possono verificarsi fenomeni di incrostazioni, gli stessi che si verificano nel caso delle formazioni calcaree nelle grotte, ad esempio. Si può anche vedere l’acqua particolarmente torbida, bianca, con fenomeni di precipitazioni calcaree sul rivestimento o sugli accessori a contatto con l’acqua, come ad esempio i galleggianti delle corsie.

Anche un’acqua con una alcalinità troppo bassa può creare inconvenienti, poiché l’acido che viene introdotto per la correzione del pH non è in alcun modo tamponato e quindi può generare problemi di corrosione; La regolazione e la lettura strumentale del pH in acque con alcalinità troppo bassa possono inoltre risultare problematiche.

Molto spesso il termine alcalinità viene utilizzato come sinonimo di basicità, il contrario cioè di acidità. Nel caso del trattamento dell’acqua di piscina, tuttavia, questa abitudine non aiuta la comprensione dei fenomeni in gioco. Se infatti si trascura di correggere il pH in un’acqua che non ha contenuti particolarmente alti di carbonati, questa acqua diventerà basica, poiché il pH si alzerà a causa dell’introduzione di sostanze organiche o di sostanze chimiche apportate dalla disinfezione, ma non necessariamente aumenterà la sua alcalinità, cioè non necessariamente aumenterà la concentrazione di carbonati. L’alcalinità è una caratteristica dell’acqua che va corretta, se e solo se è necessario, a monte, per evitare problemi nella successiva gestione.

Una alcalinità alta è in netta relazione con la durezza dell’acqua, poiché i carbonati ed i bicarbonati sono spesso associati al calcio nell’acqua di riempimento. Un incremento dell’alcalinità può anche derivare dalla introduzione di sali che possono combinarsi tra loro in modo da produrre acidi carbonici.

Con il dosaggio di acido, in presenza di una elevata alcalinità iniziale, non si noteranno riduzioni del pH, oppure queste riduzioni saranno di breve durata, ma continuando ad introdurre acido ad un certo punto la situazione si stabilizzerà e il pH comincerà a scendere in modo direttamente proporzionale alla quantità di acido introdotta. Questo fenomeno è ben noto ai gestori delle piscine, che spesso ad inizio stagione vedono un consumo molto elevato di riduttore di pH, consumo che poi si stabilizza. Un processo utilizzato in acque con alcalinità particolarmente bassa è la riduzione del pH tramite introduzione in acqua di anidride carbonica, trattamento espressamente previsto dalla Legge Regionale Toscana sulle piscine. Questa sostanza consente di aumentare la concentrazione di carbonati riducendo l’effetto indesiderato di grosse variazioni di pH con l’aggiunta di quantità minime di sostanza, effetto difficile da controllare tramite l’utilizzo di acidi.

Una volta stabilizzato il valore dell’alcalinità, se non intervengono fenomeno nuovi, la situazione rimarrà costante al mantenimento di un corretto valore di pH.

Si definisce durezza di un’acqua il contenuto di sali di calcio e di magnesio, distinguendoli dagli altri sali in quanto la loro presenza in quantità eccessiva determina notevoli inconvenienti. Infatti per riscaldamento le acque dure danno luogo a intorbidamenti, con conseguente formazione di incrostazioni, particolarmente dannose negli impianti sia domestici che industriali. Una durezza troppo bassa, esalta il potere solvente dell’acqua stessa, che può così portare in soluzione metalli pesanti o intaccare le strutture. La durezza si può distinguere in temporanea e permanente. La somma delle due dà la durezza totale. La durezza temporanea indica la concentrazione di ioni idrogenati, dovuti soprattutto alla presenza di bicarbonato di calcio e magnesio, e si definisce temporanea perché questi ioni si trasformano, per riscaldamento,  nei corrispondenti carbonati e precipitano.  La durezza permanente persiste dopo l’ebollizione dell’acqua ed è dovuta alla presenza di carbonati, solfati e nitrati di calcio e magnesio. La durezza viene misurata in gradi francesi.

In genere, le acque vengono classificate in base alla loro durezza come segue:

  • fino a 7 °f: molto dolci
  • da 7 °f a 14 °f: dolci
  • da 14 °f a 22 °f: mediamente dure
  • da 22 °f a 32 °f: discretamente dure
  • da 32 °f a 54 °f: dure
  • oltre 54 °f: molto dure

Come abbiamo visto, i parametri relativi alla presenza nell’acqua di carbonato di calcio ed il pH sono strettamente correlati tra loro. Poiché la precipitazione dei carbonati è a sua volta direttamente proporzionale alla temperatura dell’acqua, si parla di bilanciamento dell’acqua di piscina considerando una valutazione complessiva di questi quattro fattori: l’alcalinità, la durezza, la temperatura, il pH.

Va detto che se il pH è facilmente controllabile, nel senso che si ottiene una variazione stabile introducendo una sostanza acida, molto probabilmente non vi sono problemi di bilanciamento dell’acqua. Ciò non significa che non ve ne saranno mai più, ma solamente che sono stati risolti, almeno fino al successivo riempimento o massiccio reintegro di acqua. Per verificare la situazione al primo riempimento di una piscina e per riuscire ad avere una idea anche quantitativa della situazione del bilanciamento chimico dell’acqua, si utilizzano anche formule, indici e tabelle. La formula più nota è quella derivata dall’ indice di Langelier, che recita:

pH + AF + CF + TF – 12,1 = Langelier Saturation Index

dove:

Temperatura TF Alcalinità AF Durezza calcica CF
0 0 5 0,7 5 0,3
3 0,1 25 1,4 25 1
8 0,2 50 1,7 50 1,3
12 0,3 75 1,9 75 1,5
16 0,4 100 2 100 1,6
19 0,5 150 2,2 150 1,8
24 0,6 200 2,3 200 1,9
29 0,7 300 2,5 300 2,1
34 0,8 400 2,6 400 2,2
41 0,9 800 2,9 800 2,5

Tabella  – Indice di Lagelier

I valori di alcalinità e durezza sono indicati in ppm di CaCO3, la temperatura in gradi Celsius, il pH come numero puro. Il valore corretto è quello più vicino allo zero, valori negativi indicano una potenziale corrosività dell’acqua, mentre valori elevati sopra lo zero indicano una situazione di possibile inefficacia dei trattamenti chimici. La formula non va presa alla lettera, poiché si tratta di una approssimazione ottenuta in modo empirico.

Post precedente Il pH in piscina Prossimo Post I prodotti chimici diversi dal cloro in piscina

22 commenti. Nuovo commento

gianluca
27 Giugno 2020 16:16

grazie ho capito, vorrei porre un domanda? come si può fare per abbassare l’alcalinità dell’acqua’ esistono dei prodotti? grazie

Rispondi
admin
12 Luglio 2021 16:51

Buongiorno, per abbassare l’alcalinità dell’acqua è necessario introdurre acido. Solitamente si utilizza acido solforico o acido cloridrico. Il prodotto noto come “pH meno” è in realtà acido solforico diluito, quindi può andare bene. Le quantità dipendono dalla concentrazione in acido del prodotto, dalla quantità di acqua e dal livello di alcalinità presente. Le consigliamo di utilizzare le dosi per abbassare il pH e continuare ad immettere acido finchè il pH si stabilizza intorno a 7.2. A quel punto ha sicuramente ridotto anche l’alcalinità.

Rispondi
VITO
20 Luglio 2022 17:26

Io invece ho cloro nei parametri, pH a 7,2 ma un’alcalinita pari a 240 quindi alta. L’acqua di riempimento dell’acquedotto è molto dura. Come abbasso l’alcalinità avendo già un pH nella norma? L’acqua è comunque limpida

Rispondi
admin
21 Luglio 2022 8:07

Se l’acqua non ha problemi e riesce a mantenere i parametri nella norma non è necessario abbassare l’alcalinità. Se l’acqua di approvvigionamento è molto dura ci sta che l’alcalinità sia un pò piu alta ma se non crea problemi può restare così.

Rispondi
Gesuè Maniero
12 Luglio 2021 16:17

Teoricamente questo articolo è stato scritto per profani, ma questi profani dovrebbero essere un po’ ferrati in chimica. Io non ho questa conoscenza; tuttavia, anche se non sono tonto, non sono riuscito a comprendere tutti i passaggi; e non comprendendo tutti i passaggi, il quadro risulta molto confuso.

Rispondi
admin
12 Luglio 2021 16:47

Buongiorno sig. Maniero, per quanto ci si sforzi, non è possibile esporre un simile argomento senza qualche seppur minimo cenno di chimica. O quantomeno noi non ci siamo riusciti! Si tratta pur sempre di un argomento tecnico…

Rispondi
Gilberto Meldolesi
25 Agosto 2021 0:08

La presenza di “urina” in una piscina privata, da 135 m cubi a sfioro, può determinare valori di alcalinità “particolari” per la reazione con il cloro presente in vasca: urea,ecc ecc

Rispondi
admin
25 Agosto 2021 9:42

La risposta è NO, l’urina contienme ammoniaca che può favorire la formazione di tricloroammina (cloro combinato), ma non influisce sulla alcalinità.

Rispondi
Luca Sarcinelli
1 Giugno 2022 12:24

Diciamo che se l’urina contiene ammoniaca, è meglio farsi vedere subito da un medico. L’urina contiene urea, che però non forma clorammine ma in presenza di cloro si decompone in CO2 e Azoto

Rispondi
admin
6 Giugno 2022 9:45

Corretto, infatti è l’urea che si trasforma in cloroammine in presenza di cloro. maggiori info su https://www.professioneacqua.it/l-ing-andrea-peluso-ci-spiega-le-cloroammine-in-piscina/

Rispondi
Catiuscia
8 Marzo 2022 7:37

L’acqua della mia piscina ha un PH di 4.66 (basso) e un’alcalinità assente….ho aggiunto 2 kg di carbonato di calcio e ora mi ritrovo con un PH di 5.76 e un’alcalinità di 150 ppm (Alta), l’acqua è un po’ offuscata, come posso sistemare questi parametri? Non ci capisco niente🙈🙈

Rispondi
admin
8 Marzo 2022 10:00

Buongiorno Catiuscia, la sua situazione è alquanto strana e particolare, difficile da analizzare con così pochi elementi. Se crede può contattarci direttamente per spiegarci meglio la situazione.

Rispondi
Claudio
13 Giugno 2022 0:20

Ho un valore di pH di 6,9 ma l’alcalinità non riesco a farla abbassare con il pH- ed è molto alta misurata prima con i tornasole ed era al colore più scuro poi con un test elettronico oltre 300ppm (test elettronico TDS con lo stesso tester ho fatto una controprova su dell’acqua imbottigliata e mi dà un valore praticamente uguale a quello dichiarato in etichetta). L’anno scorso ho avuto tantissimo calcio in vasca.

Rispondi
admin
19 Luglio 2022 10:43

Buongiorno, il TDS (Totally Dissolved Solids) è una misuera dei solidi sospesi, non dell’alcalinità. Il consiglio è quello di sistemare prima le cose più semplici, cioè mantenere costante il pH e il cloro, e poi eventualmente cercare di affrontare qualcosa di più complesso.

Rispondi
Elisabetta
27 Giugno 2022 1:02

Salve ho l’acqua nella piscina che fatto tutti o passaggi cloro dopo 24 ore faccio test e mi risulta tutto ok tranne alcalinità troppo alta che posso fare grazie .

Rispondi
admin
19 Luglio 2022 10:47

Buongiorno, bisogna verificare che il pH sia SEMPRE sotto 7.2, non solo dopo aver aftto il trattamento, magari una volta a settimana.

Rispondi
Paolo Pietro Curti
6 Luglio 2022 21:17

Buonasera, ho in piscina valori di alcalinità a 240 e valore pH 6.8. uso ossigeno attivo e non cloro. Come posso risolvere?

Rispondi
admin
19 Luglio 2022 10:49

Buongiorno, il valore del pH deve esser SEMPRE al massimo a 7.2, non solo dopo aver fatto il trattamento. Si assicuri che il pH non salga mai sopra 7.2, e vedrà che i problemi di alcalinità alta si risolveranno.

Rispondi
TIZIANA Nardin
17 Luglio 2022 16:56

Buongiorno.
Ho una piscina da circa 10000 l e ho sempre fatto fatica a mantenerla pulita. Quest’anno ho montato, oltre al filtro a sabbia, un clorinatore. Dopo questi gg di gran caldo mi sono ritrovata sul fondo un deposto marroncino che si disgrega al tocco intorbidendo l’acqua. Ho aggiunto del sale e lasciato lavorare filtro e clorinatore 15 ore ma non ho risolto il problema. Controllando con striscia mi riporta l’alcalinità alta (200ppm), pH 7.5 e cloro libero quasi assente. Cosa devo fare? Grazie Tiziana

Rispondi
admin
19 Luglio 2022 10:50

Buongiorno, mi pare di capire che si tratti di elettrolisi del sale. Utilizza sale da cucina (cloruro di sodio) oppure sali di magnesio?

Rispondi
Mario
8 Agosto 2022 13:53

Buongiorno, nella mia piscina di 2m3 mi ritrovo con pH 6,8 durezza 250 e alcalinità quasi 0, è utile alzare alcalinità e con cosa, per non sballare il resto, grazie

Rispondi
Voglio la Piscina
7 Settembre 2022 9:42

Buongiorno, se non c’è un errore, non vedo la necessità di regolare l’alcalinità in 2 metri cubi di acqua…………Costa molto meno cambiarla!

Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli recenti

  • Pulire la piscina in primavera
  • Bonus piscina: esiste?
  • Le piscine “a sale”
  • Le rane in piscina
  • Le perizie sulle piscine
© 2015 - 2017 All rights reserved.
Professione Acqua srl - Via Valeggio 53 - 46040 Solferino (MN) - P.Iva 02005440207
SoluzioniPhP