Cosa fare quando qualcosa va storto?

Eccola: la vostra piscina è finalmente terminata! Dopo tanto impegno, finalmente eccola qui! Però.. Qualcosa non va. In effetti, si era già visto durante i lavori. Gli intoppi non sono stati pochi, i dubbi c’erano, ma si sperava che tutto sarebbe comunque finito bene.. Invece no.

I problemi che possono affliggere le piscine sono molti. Alcuni si vedono subito, altri solo dopo un po’ di tempo. Le situazioni sono varie: dalla piscina che perde, all’impianto che non funziona come dovrebbe, al telo posato male, alle macchie, lo sfioro che non porta come dovrebbe e molto altro. Oppure, semplicemente, si ha la sensazione forte di aver buttato tanti soldi in un’opera male eseguita. Insomma, il vostro sogno di avere finalmente una piscina si è trasformato in un incubo. Che fare?

Prima di tutto non bisogna scoraggiarsi e non è il caso di rinunciare al tentativo di risolvere la situazione. Quantomeno vale senz’altro la pena di analizzare cosa può essere risolto e cosa no ed a che prezzo. Dopodiché, si può prendere la decisione su cosa fare.

Facciamo causa?

Quella di iniziare una causa civile per ottenere il risarcimento del danno subito è una decisione che va ponderata con attenzione. Prima di tutto va verificata la convenienza economica, perché nella maggior parte dei casi entrambe la parti ci rimettono qualcosa. Il costo complessivo di una causa civile non è basso: bisogna pagare l’avvocato, il costo del procedimento, il CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) che viene nominato dal Giudice, il proprio CTP (Consulente Tecnico di Parte). In genere, il costo si aggira tra i cinque ed i diecimila euro, a seconda della complessità e della durata della causa. Deve quindi valerne la pena, perché spesso la causa finisce con una transazione e le spese vengono compensate (cioè ognuno paga le sue).

Oltre alla valutazione economica deve essere fatta una valutazione tecnica: quante probabilità ci sono di vincere la causa? Dipende chiaramente da cosa è successo, da quante e quali leggi e norme tecniche sono state ignorate e, molto, dalla conoscenza del proprio CTP riguardo leggi e le norme e la capacità di spiegarle al CTU, che raramente le conosce, non essendo un esperto di piscine.

Inoltre, è necessario fare una analisi dal punto di vista legale. Il contratto c’è o abbiamo solo una mail con il prezzo concordato, magari variato in corso d’opera? L’installatore dell’impianto è correttamente abilitato (ex D.M. 37/08 lettera D)? Quello che è stato installato coincide con ciò che è stato pattuito o sono state fatte modifiche a quanto concordato ad insaputa del committente? Gli eventuali subappalti sono stati correttamente gestiti?

Conclusioni

Quando qualcosa va storto è necessario rimanere lucidi e non muoversi d’impulso. Un consulente esperto, veramente esperto, è indispensabile per una approfondita analisi della situazione, che consentirà di decidere cosa fare e come farlo al meglio.

Avendo già sbagliato una volta, è importante cercare di non farlo ancora. Se si mira bene, è possibile fare centro.