E’ necessaria una doverosa premessa: quando si realizza una piscina è SEMPRE necessaria una qualche forma di autorizzazione da parte del Comune in cui si trova.
A seconda della piscina che si intende realizzare si andrà da una semplice SCIA (che può essere comunque di diversa tipologia) a un permesso di costruire vero e proprio, ma anche per una semplice piscina fuori terra è necessario rivolgersi in Comune per chiedere quali permessi sono necessari.
Se poi ci si sentirà rispondere che non serve nulla, meglio così!
Purtroppo la materia è di difficile interpretazione, poichè l’autonomia locale è molto ampia e spesso ci si trova davanti a richieste completamente diverse da parte di Comuni anche molto vicini tra loro.
I settori principali delle autorizzazioni urbanistiche sono:
- antisismica
- paesaggistica
- salvaguardia idro-geologica
- vincoli demaniali
A questi settori sono associati diverse incombenze, non tutte e non sempre richieste, quali:
- progetto architettonico
- progetto strutturale dell’intera piscina
- indagine geologica
- relazione sull’impatto ambientale
- conformità degli impianti ex DM 37/08
- pratica di agibilità
Durante e dopo la costruzione della piscina sarà necessario produrre, non sempre e non tutti, i seguenti documenti:
- documentazione sulla sicurezza del cantiere
- DURC delle imprese coinvolte
- parere igienico-sanitario o autocertificazione
- certificazione di conformità degli impianti ex DM 37/08
- collaudo delle opere
- modifica catastale
Naturalmente questi elenchi possono non essere esaustivi, cioè il Comune potrebbe chiedere altre pratiche/autorizzaioni/documenti…. O non chiederne alcuni di quelli elencati.
Il consiglio è quello di affidare ad un tecnico la predisposizione della documentazione, senza sottovalutarne importanza e oneri, anche economici. Oggi è molto facile intercettare piscine abusive, e le multe sono molto più care dei costi di predisposizione del cantiere che, comunque, si aggirano intorno ai 5.000 euro.