Quando si decide di costruire una piscina, ci si concentra sul costo del manufatto in sé, considerato da molti come la voce che incide di più da un punto di vista economico. E’ davvero così?
Non sempre, infatti se si analizzano i costi che vengono considerati come accessori, ci si accorge spesso che la spesa della piscina non è la più incisiva.
Per “piscina” si intende, in questo articolo, il manufatto compreso di:
- struttura (cemento, pannelli, altro prefabbricato)
- rivestimento
- sistema di ricircolo (bocchette, skimmers, tubazioni)
- accessori (griglie di sfioro, scalette, sistemi per la pulizia, fari)
- eventuali componenti aggiuntivi quali idromassaggio, cascate, copertura o altro
- impianto di trattamento acqua
Ma quali sono i costi extra-piscina? Vediamoli in dettaglio.
Oltre ai costi relativi alla piscina vera e propria, che sono stati sopra elencati, e che sono quelli che vengono stimati dal costruttore/ venditore della stessa quando si chiede un preventivo, è necessario considerare anche altri costi che spesso sono indipendenti dal valore della piscina.
In fase di preparazione:
1. Progetto per la presentazione della pratica edilizia
Una pratica edilizia va presentata sempre, a meno che la piscina non sia qualcosa di molto simile ad una gonfiabile, appoggiata a terra. In alcuni casi è semplice, nel caso di una piscina interrata si tratta molto spesso di un permesso di costruire. la pratica deve contenere anche il progetto strutturale, spesso dimenticato ma sempre obbligatorio, e, ma solo in alcune Regioni e solo per alcune tipologie di piscina, la pratica relativa al rischio sismico. Il progetto da presentare quindi può a sua volta essere molto semplice oppure più complesso e di conseguenza varierà il costo, che deve essere sempre considerato, nel caso di un privato, comprensivo sia di iva che di oneri (solitamente pari al 2% dell’importo).
2. Oneri di urbanizzazione e contributo di costruzione
Il calcolo di questi costi varia a seconda del Comune, della tipologia e della dimensione della piscina. In alcuni casi si tratta di poche centinaia di euro, ma se la piscina supera il 20% del volume dell’edificio principale e quindi non è considerata pertinenza della abitazione, si può arrivare a qualche migliaio di euro.
In fase di costruzione:
3. Costi per la predisposizione del cantiere e per il successivo ripristino
Quando si installa un cantiere la legge impone adempimenti precisi, legati soprattutto alla sicurezza. Va nominato un responsabile della sicurezza, o un coordinatore della sicurezza nel caso di più aziende presenti, ed in quest’ultimo caso il costo è a carico del committente. Vanno considerati poi gli eventuali costi per il ripristino di situazioni quali prato, siepi, o altro che sia stato necessario demolire per consentire il passaggio dei mezzi meccanici. Va inoltre nominato un direttore lavori, che quasi sempre coincide con il progettista
4. Opere edili eventualmente non rientranti nel preventivo della piscina
Nel caso in cui le opere di scavo e di realizzazione della sola platea o dell’intera struttura non siano comprese nel preventivo del costo della piscina, vanno valutate con attenzione. Il costo del solo scavo varia di molto a seconda che la terra scavata debba essere smaltita oppure possa essere riutilizzata in cantiere. In questo ultimo caso, il costo è molto inferiore e può arrivare ad un terzo del costo che comprende lo smaltimento.
In quest’ultimo periodo, inoltre, i costi del materiale edile è aumentato in modo esponenziale a causa della scarsità delle materie prime e di conseguenza il costo delle opere in cemento armato è diventato considerevole.
5. Altre opere non rientranti nel preventivo della piscina
Spesso nel preventivo vengono esclusi i costi relativi alle opere elettriche, all’acqua necessaria per il riempimento della vasca, e potrebbero essere elencate altre esclusioni specifiche, che devono essere sempre controllate con attenzione.
Terminati i lavori:
6. Modifica catastale
Alla fine dell’opera di costruzione, chiusa la pratica edilizia, è necessario accatastare la piscina. I costi della pratica dovrebbero essere previsti nel preventivo della progettazione, ma è sempre meglio controllare.
Il preventivo più alto potrebbe essere il più onesto
La piscina di per sè non sempre è la parte più considerevole dell’intero investimento.
È senza dubbio corretto partire da questo, ma, anche al fine di valutare correttamente i diversi preventivi, è fondamentale una analisi globale. Spesso, infatti, confrontando le diverse situazioni ed i relativi costi accessori si scopre che il preventivo che sembrava il più caro era invece solo il più onesto, senza esclusioni e con la modalità di realizzazione più adatta a ridurre i costi extra. Preventivi “furbi”, che lasciano tutto a parte, si pagano alla fine del lavoro, e spesso con gli interessi.