Il cloro è un elemento naturale, esiste cioè in natura, allo stato gassoso (formula: Cl2). Appartiene al gruppo 7 della tabella degli elementi, quello degli alogeni, di cui fanno parte anche il fluoro, il bromo e lo iodio. In natura si trova principalmente sotto forma di sale, il più noto dei quali è il cloruro di sodio (NaCl) comunemente noto come sale da cucina.
Il cloro è un potente disinfettante, che agisce in tempi molto rapidi e permane nell’acqua in modo da consentire una azione prolungata nel tempo. E’ però, senza ombra di dubbio, dannoso per l’uomo se respirato in grandi quantità. L’azione sulla pelle, sugli occhi, sui capelli, come per tutti i disinfettanti, può essere nociva. Certamente il cloro non è tra i composti chimici più innocui, anche a causa dei numerosi sottoprodotti che crea nell’acqua (cloroammine, trialometani), riconosciuti da tutta la letteratura medica dannosi per l’uomo nel lungo periodo.
L’errore che non va fatto, però, è quello di sostituire il cloro con altri prodotti che vengono venduti come “naturali” e che invece tanto innocui non sono.
Il cloro in piscina, come tutte le altre sostanze immesse in acqua, va usato come fosse una medicina, cioè con attenzione, nelle giuste dosi e con le corrette modalità.
Non è vero che il cloro è dannoso e che tutto quello che non è cloro è naturale. Il cloro è un elemento naturale, ma come tutto in natura non sempre fa bene. Ciò che viene venduto come alternativa al cloro spesso non è naturale, e non è nemmeno meno dannoso.
Pensiamo al bromo, ad esempio, che è il fratello più piccolo del cloro, poichè nella tabella degli elementi è posizionato subito sotto. Gli somiglia molto, tranne per il fatto che i suoi composti (le bromoammine) sono poco stabili e non si avverte l’odore, al contrario di quello che accade con i composti del cloro (le cloroammine).
L’acqua ossigenata, o perossido di idrogeno, è molto meno dannosa del cloro, ma è anche molto ma molto meno efficace. Ne servono grandi quantità e concentrazioni molto elevate, ma stoccarla è pericoloso, in quanto è considerato un precursore di esplosivo.
L’ossigeno (o monopersolfato) è efficace come ossidante in elevate concentrazioni, anche se poco reattivo nei confronti dei microrganismi. Spesso viene utilizzato con sali quaternari di ammonio, per garantire una minima efficacia disinfettante.
Se vogliamo parlare di rapporto qualità-prezzo, poi, il cloro vince a mani basse su qualunque altro prodotto chimico.
E il sale?
Il sale non disinfetta da solo, ma attraverso la cella elettrolitica che scompone la molecola di NaCl (cloruro di sodio) per produrre Cl2 che immediatamente diventa acido ipocloroso, cioè cloro libero. Cloro prodotto dal suo sale, il cloruro di sodio. La stessa cosa avviene con altri sali, come il cloruro di magnesio e di potassio.
E’ naturale? Si, certo, esattamente come lo è il cloro. E’ meno tossico? No, perché è sempre cloro. Ciò che cambia con l’elettrolisi non è la sostanza ma il sistema con la quale viene prodotta ed immessa nell’acqua. Certamente vi è una grande differenza tra riempire gli skimmers di pastiglioni e utilizzare una apparecchiatura che produce il cloro quando serve.
Ma allora torniamo sempre allo stesso punto di partenza: il pericolo non è il cloro, bensì la modalità di utilizzo. Con un dosaggio automatico, attento e preciso, i pericoli sono minimi e l’efficacia disinfettante è garantita.
In questo periodo, essere certi che virus e batteri non possano sopravvivere nell’acqua della piscina è di fondamentale importanza e, ad oggi, nessuna sostanza garantisce la stessa efficacia del cloro come virucida.
Concentriamoci quindi su come dosarlo, piuttosto che su come sostituirlo, almeno finché non arriverà una sostanza o un sistema che siano una vera, valida alternativa.