Ha senso effettuare una clorazione shock?
Quando le giornate iniziano ad allungarsi e la temperatura a farsi più mite, la voglia di estate si fa sentire. Per chi possiede una piscina, questo significa una sola cosa: iniziare le operazioni di riapertura della vasca.
A grandi linee, sono due le strade percorribili: svuotare la vasca, pulirla e riempirla nuovamente, oppure trattare l’acqua chimicamente per riportarla all’antica gloria. Noi siamo assolutamente fan della prima opzione, che permette di pulire a fondo la piscina e di evitare la formazione di sottoprodotti nocivi derivanti dall’interazione tra cloro e sostanze organiche. Spesso, però, si spinge per la seconda, giustificandola anche come estremante più economica. Tralasciando che la salubrità dell’acqua dove fate il bagno voi ed i vostri ipotetici figli forse varrebbe le, sempre ipotetiche, centinaia di euro risparmiate, abbiamo pensato di fare qualche calcolo, per capire se sia vero che non cambiare l’acqua della piscina comporti un risparmio così marcato.
La nostra piscina campione sarà una 8x6m con profondità 1,4m, per un totale di 67mq d’acqua.
Quale è il costo medio dell’acqua in Italia? acque.net ci dice che “Per un’utenza standard (domestica residente e che si avvale di acquedotto, fognatura e depurazione), fino a 30 metri cubi di consumo, l’acqua costa 1,37€ al metro cubo; da 30 a 90, 2,88€; da 90 a 200, 3,61€ e così via”. Quindi, facendo il calcolo, 2,88€ x 67mq = 193,5€. Una clorazione shock su queste metrature vi verrebbe a costare all’incirca 5€ di prodotto a cui sommare la manodopera, è vero.
Quello su cui vorremmo, però, riflettere è: questi 190€ sono davvero tanti? Proviamo a rapportarli al costo della piscina in sé, oppure a quello dell’energia elettrica consumata in una stagione. Pensiamo a quanto costerebbe una visita specialistica nel caso in cui l’acqua non risultasse salubre. Mettiamola così: dormireste in un letto in cui le lenzuola vengono sempre e solo sterilizzate chimicamente, senza mai toglierle, se questo vi facesse risparmiare l’acqua delle lavatrici?